In questa serie di lavori i fogli di acetato dipinti con pigmenti interferenti vengono sovrapposti e stratificati tra coppie di vetri. La trasparenza del supporto e l’impercettibilità costante dei colori, che varia a seconda del raggio di luce incidente e del punto di vista, fanno apparire le forme come epifanie. I colori si sommano tra loro grazie a una sovrapposizione spaziale dell’opera stessa che si integra con lo spazio fisico del luogo, creando oltre ad un dialogo tra le parti anche differenti e molteplici punti di lettura, metafora, questa, della stratificazione storica. La molteplicità dei punti di vista offre spunti di riflessione per interpretare la memoria del luogo: il fruitore è chiamato a prendere parte allo stupore dell’evento creativo scoprendo poco alla volta l’opera stessa nel suo apparire, in relazione con la luce (metafora di conoscenza) muovendosi nello spazio e prendendo la decisione di intraprendere un possibile percorso visivo in divenire.